Consapevolezza alimentare, ecco di cosa si tratta

È una convinzione piuttosto diffusa quella secondo cui, per poter perdere peso, è sufficiente cominciare a contare le calorie dei cibi che si consumano abitualmente e mangiare delle porzioni meno abbondanti del solito. È giusto cominciare ad abbattere questi luoghi comuni, che non portano a nessun risultato utile.

Il rapporto che ognuno di noi ha con il cibo, in realtà, è nettamente più complesso ed articolato di quanto si potrebbe pensare. La consapevolezza alimentare, di conseguenza, rappresenta un passaggio fondamentale per poter approfondire questo tema e capire come, prima di seguire una determinata dieta, sarebbe importante conoscere tutto ciò che riguarda questa tematica. Anche perché il nostro organismo risente notevolmente del cambio delle varie stagioni: come suggerisce officina sostenibile, conviene prestare la massima attenzione a quello che si mangia, depurando il proprio organismo proprio per affrontare tali cambiamenti.

La definizione di consapevolezza alimentare

Si parla di consapevolezza alimentare per fare riferimento al fatto di essere consapevoli nel momento in cui ci si siede a tavola e si sceglie il cibo da mangiare. La consapevolezza di quello che è il nostro organismo durante i pasti, ma anche delle emozioni che si provano mentre si mangia, così come di quelle che sono le principali caratteristiche degli alimenti, ovvero i colori, i profumi e il sapore. La consapevolezza in ambito alimentare vuol dire avere contezza di tutto quello che si mangia, non solo ai pasti principali, ma anche durante i singoli spuntini durante la giornata.

Sapete come riconoscere la fame?

Ecco un concetto fondamentale della consapevolezza alimentare, ovvero quello di imparare nuovamente come sentire la fame. Nel momento in cui ne avete la possibilità, potreste pensare di far passare più tempo tra un pasto e lo spuntino successivo, oppure lasciate trascorrere qualche minuto in più prima di sedervi a tavola. Provate a saltare la merenda, ma ovviamente non bisogna saltare i pasti. L’obiettivo di questo “allenamento” è quello di imparare nuovamente a sentire la fame.

La fame. Sì, ma di cosa si tratta? La fame corrisponde a quei leggeri crampi allo stomaco e a quella leggera sensazione di stanchezza. È chiaro che non bisogna certamente aspettare di svenire letteralmente per colpa della fame. Detto questo, però, riuscire ad avvertire la fame consente di entrare più a fondo nei meccanismi che regolano l’appetito e si sarà in grado di evitare abbuffate e simili, quanto piuttosto di comprendere meglio anche i limiti del proprio stomaco che non vanno valicati.

A cosa serve la consapevolezza alimentare

Stando a diverse ricerche che sono state svolte in ambito scientifico, va detto che la consapevolezza alimentare ha sicuramente un’utilità molto importante. Ad esempio, da uno studio realizzato da un professore della Oregon Health & Science University è emerso come annotare e prendere appunti quotidianamente circa i piatti e le calorie assunte durante i vari pasti, ha portato tali persone a perdere addirittura il doppio del peso in confronto a chi non affrontava tale situazione con altrettanta meticolosità.

La consapevolezza alimentare, di conseguenza, ha come funzione principale quella di poter avere a disposizione uno scenario reale ed effettivo in relazione al cibo che si consuma nella vita di tutti i giorni. In questo modo, si può anche avere una maggiore conoscenza di quelli che sono i periodi e i momenti in cui si avverte e subisce maggiormente la fame nervosa.

È chiaro che serve affrontare tale percorso con la massima pazienza e anche con notevole costanza. Compilare ogni giorno tali appunti è importante e non bisogna chiaramente essere impazienti di ottenere risultati il più in fretta possibile. Potendo contare su un diario, quindi, c’è la possibilità di controllare più a fondo tutti i vari dati che riguardano l’assunzione di fibre, ma anche di zuccheri, di sale e di tanti altri nutrienti che hanno un ruolo importante nella nostra salute. Essere consapevoli dal punto di vista alimentare permette anche di modificare in maniera più efficace le proprie regole alimentari.

Verso una tavola eco-friendly: l’ascesa della ristorazione sostenibile

cannabis oils

La cucina del futuro si avvia verso un’alimentazione sempre più eco-sostenibile guidata dalla diffusione della filosofia green

La sostenibilità ambientale è un valore sempre più importante nella nostra società.

Un numero crescente di individui si sta rendendo conto che il considerare il nostro pianeta come la casa in cui viviamo significa molto di più che trattarlo come un ambiente da sfruttare a nostro vantaggio. È un ecosistema da preservare per garantire il fatto che anche le generazioni future possano avere la possibilità di godere delle meraviglie e delle risorse che la Terra offre.

La diffusione di questa filosofia si nota ormai in numerosi ambiti: a partire dalla centralità che la raccolta differenziata ha assunto nella nostra vita quotidiana, fino al rinnovato interesse verso quelle coltivazioni che, per la loro natura, sono caratterizzate da un impatto ambientale notevolmente ridotto rispetto a quelle alle quali siamo abituati.

È il caso, ad esempio, della canapa, una pianta considerata decisamente eco-friendly che, in base alla normativa italiana, dal 2016 può essere nuovamente coltivata per sostenere numerosi settori come quello tessile, quello edile e perfino nel collezionismo.

In relazione a quest’ultimo, per esempio, la cannabis light è ora disponibile presso numerosi rivenditori specializzati come Justbob, player italiano apprezzato per la sua offerta di prodotti al CBD.

Ecco, in questo panorama sempre più green, un fenomeno merita un’attenzione speciale: parliamo della ristorazione sostenibile, un nuovo modo di concepire la gastronomia che pone al centro non solo il piacere del palato, ma anche l’impatto che ogni scelta alimentare ha sul nostro pianeta.

Ristorazione sostenibile: di cosa si tratta?

Il termine ristorazione sostenibile si riferisce a un approccio gestionale nell’industria della ristorazione che mira a ridurre l’impatto negativo sull’ambiente e a promuovere pratiche etiche ed ecologiche in ogni aspetto dell’esperienza culinaria.

Questo include, ma non si limita a, la selezione di ingredienti prodotti in modo sostenibile, la riduzione degli sprechi alimentari e non alimentari, l’adozione di metodi di cottura e conservazione dell’energia, e la creazione di un ambiente di lavoro equo e inclusivo per il personale.

Uno dei principali impatti positivi della ristorazione sostenibile riguarda la riduzione dell’impronta carbonica, un fattore al quale in Italia fa attenzione solo un’azienda su 5. Questo significa minori emissioni di gas serra, meno sprechi di risorse e una riduzione generale dei rifiuti. Ad esempio, optando per ingredienti locali e di stagione, un ristorante può ridurre significativamente la quantità di CO2 legata al trasporto di merci da luoghi lontani.

Oltre agli evidenti benefici per l’ambiente, la ristorazione sostenibile può avere un impatto positivo anche sul tessuto socio-economico. Sostenere produttori locali, ad esempio, significa incoraggiare l’economia locale e garantire un reddito equo a chi lavora la terra o produce alimenti di qualità.

Come si fa a rendere un ristorante ‘sostenibile’?

La transizione verso una ristorazione più sostenibile può sembrare una sfida, ma con passi concreti e strategici, qualsiasi ristorante può intraprendere questo percorso virtuoso

Ecco alcune linee guida fondamentali:

  • riduzione degli sprechi.
    Uno dei principali problemi nella ristorazione è lo spreco di cibo. Iniziare con una gestione efficiente delle scorte, porzionare accuratamente e riutilizzare le eccedenze in modo creativo può fare una grande differenza. Inoltre, il compostaggio dei rifiuti organici può ulteriormente ridurre l’impatto ambientale;
  • scegliere fornitori sostenibili.
    Collaborare con produttori e fornitori locali non solo riduce l’impronta di carbonio legata al trasporto, ma sostiene anche le economie locali. È essenziale scegliere partner che condividano una visione sostenibile, dando priorità a prodotti biologici, di stagione e a chilometro zero;
  • utilizzo di risorse energetiche rinnovabili.
    L’opportunità di alimentare un ristorante con energie rinnovabili come il solare o l’eolico, oltre a ridurre le emissioni di gas serra, può portare anche a significativi risparmi economici a lungo termine;
  • programmi di riciclaggio e riutilizzo.
    Assicurarsi di avere un sistema efficace di separazione dei rifiuti e di riciclaggio è fondamentale per un business sostenibile. In questo ambito è importante anche considerare l’adozione di materiali riutilizzabili, riducendo così la dipendenza dai prodotti monouso.

Tendenze future nella ristorazione sostenibile

La ristorazione sostenibile, pur essendo un concetto già ampiamente adottato, continua a evolversi con nuove tendenze e innovazioni.

Ecco alcune delle previsioni per il futuro:

  1. la filosofia dello ‘zero waste’ sta diventando sempre più prevalente. Si prevede che i ristoranti adotteranno strategie più avanzate per eliminare gli sprechi, dall’adozione di pratiche di upcycling alimentare all’utilizzo di tecnologie per monitorare e ridurre gli scarti;
  2. oltre alla scelta di ingredienti locali, la ricerca di alimenti che abbiano un minor impatto carbonico durante la loro produzione sarà una priorità. Questo potrebbe includere la promozione di piatti vegetariani o vegani e l’adozione di proteine alternative;
  3. la sostenibilità non riguarda solo il cibo. L’infrastruttura stessa del ristorante, dai materiali di costruzione utilizzati ai sistemi di riscaldamento e raffreddamento eco-efficienza, giocherà un ruolo cruciale nel definire un ristorante veramente sostenibile;
  4. con l’avanzare della tecnologia, le soluzioni digitali come app per la riduzione degli sprechi alimentari, sistemi di prenotazione intelligenti e piattaforme di consegna eco-friendly diventeranno sempre più comuni.

In conclusione

La ristorazione sostenibile non è solo una tendenza passeggera, ma rappresenta un cambiamento fondamentale nel modo in cui concepiamo il cibo e l’industria della ristorazione. Alla luce delle crescenti sfide ambientali e sociali del nostro tempo, adottare un approccio sostenibile non è solo etico, ma anche imperativo.

Ogni passo verso una ristorazione più sostenibile ha un impatto positivo sull’ambiente, dalla riduzione dei rifiuti alla promozione di una produzione alimentare etica. Ma, come abbiamo visto, i benefici non si limitano a questo. I ristoratori, i clienti e le comunità locali traggono vantaggio da una filosofia che promuove la qualità, la salute e la responsabilità.

Le tendenze future mostrano che siamo solo all’inizio di questa trasformazione. L’innovazione e la creatività guideranno il settore verso nuove frontiere di sostenibilità, rendendo l’esperienza gastronomica non solo deliziosa, ma anche rispettosa dell’ambiente e socialmente responsabile.

Come combattere la solitudine della persona anziana?

anziano

Chissà quante volte l’abbiamo sentito dire nella nostra vita che gli anziani sono come i bambini, ed è proprio così: da bambini per poter crescere abbiamo bisogno di essere assistiti in continuazione e anche da anziani, sopratutto in quei casi dove vi sono delle complicazioni, diventa necessario un’assistenza continua. Ma non solo, da anziani poiché le forze fisiche non sono le migliori diventa difficile interagire con gli altri. Certo, le persone più anziane godono della compagnia dei figli, dei nipoti e dei familiari. Ma, purtroppo, spesso i ritmi della vita non ci permettono di trovare del tempo disponibile per passare del tempo con i nostri cari e laddove ciò accade diventa indispensabile trovare una soluzione a questo problema.

Poiché anche loro, così come noi, hanno bisogno di stare insieme agli altri, di parlare di ridere e così via, se ciò non accade rischiano di ricadere in momenti di solitudine. Questo diventa rischioso perché così facendo nella persona anziana aumenteranno molto di più i rischi di sviluppare problemi di salute. Proprio per questo motivo diventa necessario assistere gli anziani, non solo fisicamente ma anche sentimentalmente, ma laddove il tuo tempo a disposizione sia ridotto fai affidamento a professionisti del settore che aiutano gli anziani non solo a stare bene e in salute ma anche a passare il tempo libero attraverso chiacchiere e compagnia. In particolare, se cerchi badanti Torino e provincia fai affidamento alla nostra piattaforma, le nostre professioniste sono esperte e qualificate.

Come aiutare gli anziani a stare meglio

Purtroppo con l’andare avanti con l’età le forze fisiche si riducono, ma non solo spesso si perdono anche i punti di riferimento di una vita intera. Può infatti accadere che partner, amici e famigliari perdonano la vita e questi eventi provocano disagio in tutti noi. In particolare, gli anziani ne risentono maggiormente poiché si ritornano a dover vivere da soli senza più avere vicino a sè stessi nessuno. I più fortunati godono della compagnia dei figli e familiari, mentre altri si ritrovano a dover vivere dentro le quattro mura della casa in totale solitudine.

Al fine di non arrivare fino a questo punto è necessario stimolare positivamente la persona anziana affinché essa esca fuori e faccia amicizia con altri coetanei. Uscire fuori e fare le passeggiate permette di migliorare anche il proprio umore. Poi inoltre, ci sono varie associazioni che offrono progetti rivolti agli anziani dove si svolgono diverse attività, partecipare ad esse permette non solo di migliorare il proprio umore ma anche di fare amicizia.

Poi inoltre, per tutte quelle persone anziane curiose vi sono vari corsi che vengono offerti per imparare ad utilizzare i dispositivi digitali. Internet così come ai giovani, anche alle persone anziane offre un sacco di opportunità. Non solo l’anziano potrà comunicare con i suoi familiari attraverso i dispositivi digitali ma potrà sfruttare internet per fare amicizia online. Difatti in rete esistono diverse chat room rivolti alle persone anziane dove potranno avere l’opportunità di comunicare con altre persone ed istaurare rapporti senza dover uscire di casa. Non solo, internet risulta essere un ottimo svago, difatti permette di guardare film, serie tv, ascoltare musica, partecipare a seminari e corsi e tanto altro il tutto con un prezzo davvero accessibile.

Compagnia umana e animale per aiutare l’anziano a stare meglio

Laddove l’anziano non possa godere della compagnia dei suoi familiari risulta fondamentale fare affidamento su una badante la quale assisti sia su un lato sanitario che anziano. Un’altra opportunità, laddove la persona anziana sia in grado ancora di mantenersi da sola è sfruttare della compagnia di un animale. Sono molti gli studi che confermano che l’animale domestico porta un sacco di benefici alla persona anziana. Cani, gatti e pesci sono in grado di calmarci, ma non solo nel caso degli anziani sono in grado di farli sentire ancora utili, crea in loro una routine e un attaccamento. Così facendo la persona anziana si sente meno sola.

Prodotti Anti-Age: quando iniziare ad utilizzarli e come sceglierli!

antiage

Quando è necessario iniziare ad acquistare e a utilizzare una skin-care che contenga prodotti anti-age?

È inevitabile che per prevenire e combattere i tanto odiati segni del tempo è importante trattare la pelle in modo diverso, con prodotti specifici che siano in grado di restituire alla pelle le sostanze di cui ha bisogno!

Detersione, idratazione sono fondamentali sin dalla prima adolescenza, ma scopriamo insieme come cambia la pelle e come scegliere i prodotti più adatti!

Trattamenti anti-Age: quando iniziare ad acquistarli?

Per prevenire e combattere i primi segni del tempo è necessario mettersi in azione quando le ultime non sono ancora evidenti e profonde.

Quindi, se ti stai chiedendo se puoi iniziare a 40 a contrastare le prime rughe la risposta è assolutamente No.

Una corretta detersione e pulizia del viso deve iniziare già dall’adolescenza, utilizzando prodotti mirati per la propria tipologia di pelle, ma prima di iniziare con i trattamenti anti-età per il viso è bene aver ben in mente alcune cose da non fare MAI, ovvero:

  1. andare a letto truccate
  2. Non detergere il viso prima di una sessione Make-up
  3. Non utilizzare una crema viso idratante
  4. Non utilizzare uno scrub delicato

Bisogna prestare attenzione che non è solo il fattore tempo che danneggia la nostra pelle, per scoprire di più di lascio un articolo scritto da una consulente di bellezza che tratta dell’argomento: Trattamenti anti age viso, cause dell’invecchiamento cutaneo e come prevenirlo .

Trattamenti Anti-Age: perché utilizzarli? Cos’hanno di diverso rispetto i classici prodotti?

I prodotti che vengono utilizzati e consigliati per i trattamenti anti-aging sono differenti dai classici prodotti per adolescenti perché contengono nutritivi e principi attivi che aiutano a riempire e a sostituire le mancanze della pelle che con il passare del tempo tendono ad essere meno presenti.

Principalmente si tratta di ingredienti che stimolano la mancata produzione di collagene e di conseguenza il rinnovamento delle cellule.

Le creme Anti-Age hanno proprietà benefiche idratanti, rimpolpante, nutritive e rassodante!

Le principali caratteristiche di un ottimo trattamento Anti-Age

 

Riconoscere una crema anti-age di qualità non è sempre facile al primo utilizzo, ma in generale ci sono caratteristiche che corrispondono a caratteristiche imminenti e positive, ovvero:

la texture della pelle: se una volta applicata la crema il viso risulta morbido e liscio il prodotto a primo d’occhio può essere buono, se invece la texture della pelle risulta appiccicosa, rovinata e lucida i casi sono due, hai utilizzato troppo prodotto o semplicemente il prodotto non è adatto alle tue necessità.

Idratazione: un aspetto fondamentale è come un prodotto idrata la pelle, certo è necessario scegliere la crema in base alle proprie esigenze e alla tipologia di pelle ma nessuno vorrebbe ritrovarsi con la faccia unta o secca.

L’assorbimento: questa caratteristica è molto importante in quanto ci porta a due diverse tipologie di creme: giorno e notte. In generale le creme da giorno nascono per dare idratazione e senso di leggerezza durante la giornata mentre quelle notti sono più corpose e nutrienti proprio per il tempo di posa.

In generale possiamo dire che una buona crema anti-age deve farti sentire meglio con la propria pelle migliorandone l’aspetto ma anche proteggendola da filtri UV e dagli effetti collaterali dell’invecchiamento.

Scegliere la crema antietà più adatta in base alla tipologia di pelle

Quanto è difficile approcciarsi a questo mondo? Quante creme anti-aging esistono in commercio e quante possibilità abbiamo di scegliere quella giusta al primo acquisto?

Innanzi tutto, la prima regola è scegliere la crema in base alla propria tipologia di pelle: grassa, secca e mista.

  1. Pelle secca: scegli una crema delicata che aiuti a contrastare l’effetto secco della tua pelle, che contenga una protezione dai raggi UV almeno a 15 e che sia nutriente.
  2. Pelle Mista: la crema in questione dovrà essere idratante ma non troppo, dovrà avere una buona protezione contro i raggi UV ma non essere troppo pastosa.
  3. Pelle Grassa: la crema dovrà avere una texture leggera che contrasti l’effetto lucido, opacizzando la pelle.

Se invece vuoi andare sul sicuro richiedi un appuntamento con un centro estetico specializzato in anti-age e fatti consigliare il prodotto più adatto alle tue esigenze!

Il bruciore allo stomaco

bruciore allo stomaco

Molte persone accusano una sensazione di bruciore allo stomaco con localizzazioni diverse. In molti casi ciò che viene riferito come “bruciore alla stomaco”, in realtà, è un problema all’esofago e solo marginalmente interessa veramente lo stomaco. Attenzione a non confondere il bruciore allo stomaco con patologie cardiache.

Differenziare l’origine del problema

La cosiddetta Pirosi retrosternale, la sensazione di bruciore riferita come localizzata “alla bocca dello stomaco”, quasi sempre è da riferire ad un’infiammazione dell’esofago, anche sovente associato a fenomeni di reflusso di cibo o di succhi gastrici.

Si presenta quasi sempre a seguito di pasti abbondanti e assunzione di alcool. L’abbondante consumo di cioccolato e cibi ricchi di grassi facilitano questo problema. Talvolta, in numerosi casi, la sensazione di acido arriva fino alla bocca.

Spesso si accompagna a rigurgito, ossia la risalita del cibo dallo stomaco verso la bocca anche se non si realizza l’episodio di vomito. In questi casi il disturbo peggiora coricandosi, cosa che spesso si fa dopo un pasto abbondante ma che è altamente sconsigliabile.

L’origine gastrica

Quando l’origine è veramente gastrica, si noterà un senso di pienezza dello stomaco, sazietà precoce e quasi sempre si associa anche nausea e vomito. L’assunzione di antiacidi migliora o risolve il problema.

A volte, però, si confonde il bruciore gastrico con problemi cardiaci; L’infarto cardiaco e l’angina pectoris spesso vengono avvertiti come dolore e bruciore allo stomaco ma vi sono differenze ben identificabili.

Nell’origine cardiaca, il problema risulta insensibile agli antiacidi e si vive anche un senso di oppressione toracica, una mancanza di fiato. L’insorgenza è quasi sempre improvvisa e non trae beneficio dal riposo, eccetto la sindrome anginosa che, al contrario migliora con il riposo per peggiorare nuovamente facendo qualche sforzo che, talvolta, è anche solo camminare.

Spesso, poi, il dolore si irradia alle braccia, alla mandibola, al dorso e al collo. In questa condizione occorre ricorrere al medico in brevi tempi.

 Cause del reflusso gastroesofageo

La mucosa dell’esofago è in costante contatto con il contenuto gastrico. Questo provoca una facilità di infiammazione della stessa mucosa, l’esofagite. Alcune condizioni costituiscono un fattore di maggiore rischio di insorgenza di questo problema:

  • Sedentarietà
  • Obesità
  • Fumo
  • Uso di alcoolici
  • Consumo di cibi ad alto contenuto di grassi

Il reflusso gastroesofageo è spesso presente durante la gravidanza e trae, in questo caso, origine sia dal particolare quadro ormonale sia da fattori di compressione meccanica legati alla crescita della pancia.

L’azione di farmaci

Molti farmaci hanno un’azione irritante sulla mucosa dell’esofago e su quella dello stomaco. Tra i farmaci di uso più comune capaci di provocare problemi di questo genere troviamo prima di tutto i FANS, ampiamente utilizzati anche al di fuori dell’ordine medico per aiutare nella soluzione di dolori di vario genere.

Chi non soffre spesso di mal di testa e per combatterlo non usa tipicamente l’ibuprofene oppure l’Aspirina? L’elenco di farmaci con azione negativa su stomaco e esofago è lunga, in realtà sono pochi quelli per cui questo effetto collaterale non sia segnalato nel foglietto illustrativo.

Le Gastriti

La gastrite è l’infiammazione della mucosa dello stomaco che può avere le stesse cause dell’esofagite ma anche parecchie altre cause:

  • Gastrite da Helicobacter Pylori
  • Gastrite da farmaci (specialmente della categoria dei FANS)
  • Gastrite Atrofica Autoimmune

L’Helicobacter Pylori

Si tratta di un batterio ampiamente presente in natura che si insinua nello stomaco replicandosi rapidamente. Entra nell’organismo attraverso cibi e con le mani non pulite. Ha la capacità di vivere bene nell’ambiente acido dello stomaco dove altri batteri muoiono.

Si può dimostrare la causa identificata in questo batterio tramite una gastroscopia con biopsia per analizzare il tessuto e ricercare nello specifico questo batterio. Oggi sono stati messi a punto anche altri test meno invasivi come l’analisi del respiro o nella ricerca di antigeni per questo batterio nelle feci.

In questo caso la terapia consiste nella somministrazione combinata di antiacidi e antibiotico. Se non trattata, trascurata, l’infezione da helicobacter Pylori può facilmente sfociare in un’ulcera gastrica e addirittura anche in un tumore dello stomaco.

La gastrite può essere provocata da farmaci, particolarmente i FANS. In questi casi, se possibile, questi farmaci devono essere sospesi ma non sempre questo è possibile, quindi occorre assumere dei farmaci gastroprotettori, che funzionano in diversi modi ma sarà preferito un farmaco inibitore della pompa protonica.

Ogni qualvolta per qualsiasi motivo si debba assumere un farmaco lesivo dello stomaco, andrebbe sempre prescritto e assunto un gastroprotettore per prevenire danni alla mucosa gastrica.

Gastrite atrofica autoimmune

Si tratta di una malattia che vede coinvolto il sistema immunitario che per vari motivi va ad aggredire le cellule della mucosa gastrica, in particolare quelle capaci di assorbire la vitamina B12 e il ferro.

Per questo motivo in questa patologia si presenta anche una forma anemica dovuta al mancato o ridotto assorbimento di queste due sostanza, essenziali contro l’anemia. La Gastrite atrofica autoimmune  può avere conseguenze anche serie:

  • Formazione di polipi
  • Aree di Metaplasia
  • Displasia
  • Neoplasia gastrica

Se soffri di bruciore allo stomaco, la prima cosa da fare in assoluto è cambiare lo stile di vita e l’alimentazione eliminando i cibi irritanti per stomaco e esofago.

La Cura dell’Allergia

Cura dell'Allergia

L’allergia è una reazione dell’organismo contro agenti che vengono riconosciuti dal sistema immunitario come aggressori ma tale reazione è caratterizzata da un elemento spropositato rispetto alla pericolosità degli stessi. Spesso l’allergia si verifica come problemi respiratori, scatenati da pollini di piante oppure da contatto con sostanze che provocano la reazione allergica.

L’approccio all’allergia

Nella valutazione di come affrontare l’allergia occorre tenere conto delle caratteristiche individuali della stessa e della rilevanza dei sintomi e dei problemi che provoca.

Soprattutto nella stagione primaverile ma anche estiva, nell’aria si trovano molti pollini rilasciati dalle infiorescenze che vengono inalati dalle persone. Questi causano, quindi, quelle che sono classificate come “Allergie inalatorie” che vanno a colpire soprattutto l’apparato respiratorio ma anche gli occhi.

Tipica è la rinite allergica che spesso si accompagna anche alla congiuntivite allergica, l’arrossamento degli occhi con forte sensazione di prurito e lacrimazione per via dell’infiammazione delle congiuntive provocate dagli allergeni presenti nell’aria e che vengono a contatto con tali mucose.

In altri casi l’allergia può provocare una reazione bronchiale con la contrazione delle pareti bronchiali, soprattutto quelle di minor calibro facendo insorgere l’asma bronchiale.

Questa può essere di diversi gradi, da lieve a severa, con rischio di ipossia generalizzata ma soprattutto cerebrale, fino ad arrivare a mettere a rischio la vita della persona.

E’ chiaro che l’approccio terapeutico deve essere diversificato in base ai problemi che l’allergia provoca.

Cosa considerare nella cura dell’allergia

Nella cura dell’allergia, quindi, occorre considerare più fattori come la gravità dei sintomi, la durata dell’allergia, lo stato di salute generale della persona, la risposta individuale ai farmaci, la sede interessata dall’evento allergico.

In tutti i casi di reazione allergica nell’organismo si libera l’Istamina, una proteina che attiva i processi infiammatori nelle cellule, a difesa dall’agente allergico. Di fatto, è l’azione dell’istamina a causare tutti i sintomi allergici, per cui il rimedio principe nell’allergia è costituito da farmaci in grado di contrastare il rilascio dell’istamina, farmaci detti antistaminici.

Nei casi più severi, quando l’allergia provoca asma severa e nei casi in cui la risposta agli antistaminici risulta insufficiente, il medico potrà optare per una terapia cortisonica.

La Cura locale

L’allergia provoca congestione nasale che ostacola la normale respirazione e provoca notevole gocciolamento nasale, irritando ulteriormente anche le narici e peggiorando il quadro infiammatorio.

A contrasto di ciò si possono utilizzare degli spray nasali che hanno la funzione di decongestionare le mucose riducendone l’infiammazione ma altri prodotti, sempre sotto forma di spray nasali, formano una sorta di pellicola sulle mucose, impedendo il contatto con gli allergeni, i pollini, determinando la riduzione dell’infiammazione e della conseguente congestione.

Particolare attenzione dovrà essere posta dal medico a particolari condizioni come la gravidanza e l’allattamento e la presenza di altre patologie quali il diabete, l’ipertensione, il glaucoma e molte altre e negli anziani.

Il Vaccino iposensibilizzante

Il cosiddetto “Vaccino” consiste nella somministrazione di piccole dosi dell’agente cui si è allergici al fine di indurre una reazione più modulata da parte del sistema immunitario verso l’allergene specifico.

Si decide per il vaccino quando la risposta alle altre terapie sia insufficiente e i sintomi particolarmente severi oppure quando l’utilizzo dei comuni farmaci non sia possibile per particolari situazioni del paziente e per effetti collaterali non gestibili.

Il vaccino viene somministrato per un lungo periodo, variabile tra i tre e i cinque anni e solitamente sortisce nel lungo periodo un effetto parecchio positivo con la riduzione netta della reazione allergica e quindi la scomparsa netta riduzione dei sintomi

Raramente la somministrazione del vaccino può provocare reazioni avverse che possono arrivare allo shock anafilattico. Per questo dopo ciascuna somministrazione occorre trattenersi nell’ambito in cui è somministrato per mezz’ora, trascorsa la quale la possibilità di reazione è praticamente nulla.