Come combattere la solitudine della persona anziana?

anziano

Chissà quante volte l’abbiamo sentito dire nella nostra vita che gli anziani sono come i bambini, ed è proprio così: da bambini per poter crescere abbiamo bisogno di essere assistiti in continuazione e anche da anziani, sopratutto in quei casi dove vi sono delle complicazioni, diventa necessario un’assistenza continua. Ma non solo, da anziani poiché le forze fisiche non sono le migliori diventa difficile interagire con gli altri. Certo, le persone più anziane godono della compagnia dei figli, dei nipoti e dei familiari. Ma, purtroppo, spesso i ritmi della vita non ci permettono di trovare del tempo disponibile per passare del tempo con i nostri cari e laddove ciò accade diventa indispensabile trovare una soluzione a questo problema.

Poiché anche loro, così come noi, hanno bisogno di stare insieme agli altri, di parlare di ridere e così via, se ciò non accade rischiano di ricadere in momenti di solitudine. Questo diventa rischioso perché così facendo nella persona anziana aumenteranno molto di più i rischi di sviluppare problemi di salute. Proprio per questo motivo diventa necessario assistere gli anziani, non solo fisicamente ma anche sentimentalmente, ma laddove il tuo tempo a disposizione sia ridotto fai affidamento a professionisti del settore che aiutano gli anziani non solo a stare bene e in salute ma anche a passare il tempo libero attraverso chiacchiere e compagnia. In particolare, se cerchi badanti Torino e provincia fai affidamento alla nostra piattaforma, le nostre professioniste sono esperte e qualificate.

Come aiutare gli anziani a stare meglio

Purtroppo con l’andare avanti con l’età le forze fisiche si riducono, ma non solo spesso si perdono anche i punti di riferimento di una vita intera. Può infatti accadere che partner, amici e famigliari perdonano la vita e questi eventi provocano disagio in tutti noi. In particolare, gli anziani ne risentono maggiormente poiché si ritornano a dover vivere da soli senza più avere vicino a sè stessi nessuno. I più fortunati godono della compagnia dei figli e familiari, mentre altri si ritrovano a dover vivere dentro le quattro mura della casa in totale solitudine.

Al fine di non arrivare fino a questo punto è necessario stimolare positivamente la persona anziana affinché essa esca fuori e faccia amicizia con altri coetanei. Uscire fuori e fare le passeggiate permette di migliorare anche il proprio umore. Poi inoltre, ci sono varie associazioni che offrono progetti rivolti agli anziani dove si svolgono diverse attività, partecipare ad esse permette non solo di migliorare il proprio umore ma anche di fare amicizia.

Poi inoltre, per tutte quelle persone anziane curiose vi sono vari corsi che vengono offerti per imparare ad utilizzare i dispositivi digitali. Internet così come ai giovani, anche alle persone anziane offre un sacco di opportunità. Non solo l’anziano potrà comunicare con i suoi familiari attraverso i dispositivi digitali ma potrà sfruttare internet per fare amicizia online. Difatti in rete esistono diverse chat room rivolti alle persone anziane dove potranno avere l’opportunità di comunicare con altre persone ed istaurare rapporti senza dover uscire di casa. Non solo, internet risulta essere un ottimo svago, difatti permette di guardare film, serie tv, ascoltare musica, partecipare a seminari e corsi e tanto altro il tutto con un prezzo davvero accessibile.

Compagnia umana e animale per aiutare l’anziano a stare meglio

Laddove l’anziano non possa godere della compagnia dei suoi familiari risulta fondamentale fare affidamento su una badante la quale assisti sia su un lato sanitario che anziano. Un’altra opportunità, laddove la persona anziana sia in grado ancora di mantenersi da sola è sfruttare della compagnia di un animale. Sono molti gli studi che confermano che l’animale domestico porta un sacco di benefici alla persona anziana. Cani, gatti e pesci sono in grado di calmarci, ma non solo nel caso degli anziani sono in grado di farli sentire ancora utili, crea in loro una routine e un attaccamento. Così facendo la persona anziana si sente meno sola.

Prodotti Anti-Age: quando iniziare ad utilizzarli e come sceglierli!

antiage

Quando è necessario iniziare ad acquistare e a utilizzare una skin-care che contenga prodotti anti-age?

È inevitabile che per prevenire e combattere i tanto odiati segni del tempo è importante trattare la pelle in modo diverso, con prodotti specifici che siano in grado di restituire alla pelle le sostanze di cui ha bisogno!

Detersione, idratazione sono fondamentali sin dalla prima adolescenza, ma scopriamo insieme come cambia la pelle e come scegliere i prodotti più adatti!

Trattamenti anti-Age: quando iniziare ad acquistarli?

Per prevenire e combattere i primi segni del tempo è necessario mettersi in azione quando le ultime non sono ancora evidenti e profonde.

Quindi, se ti stai chiedendo se puoi iniziare a 40 a contrastare le prime rughe la risposta è assolutamente No.

Una corretta detersione e pulizia del viso deve iniziare già dall’adolescenza, utilizzando prodotti mirati per la propria tipologia di pelle, ma prima di iniziare con i trattamenti anti-età per il viso è bene aver ben in mente alcune cose da non fare MAI, ovvero:

  1. andare a letto truccate
  2. Non detergere il viso prima di una sessione Make-up
  3. Non utilizzare una crema viso idratante
  4. Non utilizzare uno scrub delicato

Bisogna prestare attenzione che non è solo il fattore tempo che danneggia la nostra pelle, per scoprire di più di lascio un articolo scritto da una consulente di bellezza che tratta dell’argomento: Trattamenti anti age viso, cause dell’invecchiamento cutaneo e come prevenirlo .

Trattamenti Anti-Age: perché utilizzarli? Cos’hanno di diverso rispetto i classici prodotti?

I prodotti che vengono utilizzati e consigliati per i trattamenti anti-aging sono differenti dai classici prodotti per adolescenti perché contengono nutritivi e principi attivi che aiutano a riempire e a sostituire le mancanze della pelle che con il passare del tempo tendono ad essere meno presenti.

Principalmente si tratta di ingredienti che stimolano la mancata produzione di collagene e di conseguenza il rinnovamento delle cellule.

Le creme Anti-Age hanno proprietà benefiche idratanti, rimpolpante, nutritive e rassodante!

Le principali caratteristiche di un ottimo trattamento Anti-Age

 

Riconoscere una crema anti-age di qualità non è sempre facile al primo utilizzo, ma in generale ci sono caratteristiche che corrispondono a caratteristiche imminenti e positive, ovvero:

la texture della pelle: se una volta applicata la crema il viso risulta morbido e liscio il prodotto a primo d’occhio può essere buono, se invece la texture della pelle risulta appiccicosa, rovinata e lucida i casi sono due, hai utilizzato troppo prodotto o semplicemente il prodotto non è adatto alle tue necessità.

Idratazione: un aspetto fondamentale è come un prodotto idrata la pelle, certo è necessario scegliere la crema in base alle proprie esigenze e alla tipologia di pelle ma nessuno vorrebbe ritrovarsi con la faccia unta o secca.

L’assorbimento: questa caratteristica è molto importante in quanto ci porta a due diverse tipologie di creme: giorno e notte. In generale le creme da giorno nascono per dare idratazione e senso di leggerezza durante la giornata mentre quelle notti sono più corpose e nutrienti proprio per il tempo di posa.

In generale possiamo dire che una buona crema anti-age deve farti sentire meglio con la propria pelle migliorandone l’aspetto ma anche proteggendola da filtri UV e dagli effetti collaterali dell’invecchiamento.

Scegliere la crema antietà più adatta in base alla tipologia di pelle

Quanto è difficile approcciarsi a questo mondo? Quante creme anti-aging esistono in commercio e quante possibilità abbiamo di scegliere quella giusta al primo acquisto?

Innanzi tutto, la prima regola è scegliere la crema in base alla propria tipologia di pelle: grassa, secca e mista.

  1. Pelle secca: scegli una crema delicata che aiuti a contrastare l’effetto secco della tua pelle, che contenga una protezione dai raggi UV almeno a 15 e che sia nutriente.
  2. Pelle Mista: la crema in questione dovrà essere idratante ma non troppo, dovrà avere una buona protezione contro i raggi UV ma non essere troppo pastosa.
  3. Pelle Grassa: la crema dovrà avere una texture leggera che contrasti l’effetto lucido, opacizzando la pelle.

Se invece vuoi andare sul sicuro richiedi un appuntamento con un centro estetico specializzato in anti-age e fatti consigliare il prodotto più adatto alle tue esigenze!

Il bruciore allo stomaco

bruciore allo stomaco

Molte persone accusano una sensazione di bruciore allo stomaco con localizzazioni diverse. In molti casi ciò che viene riferito come “bruciore alla stomaco”, in realtà, è un problema all’esofago e solo marginalmente interessa veramente lo stomaco. Attenzione a non confondere il bruciore allo stomaco con patologie cardiache.

Differenziare l’origine del problema

La cosiddetta Pirosi retrosternale, la sensazione di bruciore riferita come localizzata “alla bocca dello stomaco”, quasi sempre è da riferire ad un’infiammazione dell’esofago, anche sovente associato a fenomeni di reflusso di cibo o di succhi gastrici.

Si presenta quasi sempre a seguito di pasti abbondanti e assunzione di alcool. L’abbondante consumo di cioccolato e cibi ricchi di grassi facilitano questo problema. Talvolta, in numerosi casi, la sensazione di acido arriva fino alla bocca.

Spesso si accompagna a rigurgito, ossia la risalita del cibo dallo stomaco verso la bocca anche se non si realizza l’episodio di vomito. In questi casi il disturbo peggiora coricandosi, cosa che spesso si fa dopo un pasto abbondante ma che è altamente sconsigliabile.

L’origine gastrica

Quando l’origine è veramente gastrica, si noterà un senso di pienezza dello stomaco, sazietà precoce e quasi sempre si associa anche nausea e vomito. L’assunzione di antiacidi migliora o risolve il problema.

A volte, però, si confonde il bruciore gastrico con problemi cardiaci; L’infarto cardiaco e l’angina pectoris spesso vengono avvertiti come dolore e bruciore allo stomaco ma vi sono differenze ben identificabili.

Nell’origine cardiaca, il problema risulta insensibile agli antiacidi e si vive anche un senso di oppressione toracica, una mancanza di fiato. L’insorgenza è quasi sempre improvvisa e non trae beneficio dal riposo, eccetto la sindrome anginosa che, al contrario migliora con il riposo per peggiorare nuovamente facendo qualche sforzo che, talvolta, è anche solo camminare.

Spesso, poi, il dolore si irradia alle braccia, alla mandibola, al dorso e al collo. In questa condizione occorre ricorrere al medico in brevi tempi.

 Cause del reflusso gastroesofageo

La mucosa dell’esofago è in costante contatto con il contenuto gastrico. Questo provoca una facilità di infiammazione della stessa mucosa, l’esofagite. Alcune condizioni costituiscono un fattore di maggiore rischio di insorgenza di questo problema:

  • Sedentarietà
  • Obesità
  • Fumo
  • Uso di alcoolici
  • Consumo di cibi ad alto contenuto di grassi

Il reflusso gastroesofageo è spesso presente durante la gravidanza e trae, in questo caso, origine sia dal particolare quadro ormonale sia da fattori di compressione meccanica legati alla crescita della pancia.

L’azione di farmaci

Molti farmaci hanno un’azione irritante sulla mucosa dell’esofago e su quella dello stomaco. Tra i farmaci di uso più comune capaci di provocare problemi di questo genere troviamo prima di tutto i FANS, ampiamente utilizzati anche al di fuori dell’ordine medico per aiutare nella soluzione di dolori di vario genere.

Chi non soffre spesso di mal di testa e per combatterlo non usa tipicamente l’ibuprofene oppure l’Aspirina? L’elenco di farmaci con azione negativa su stomaco e esofago è lunga, in realtà sono pochi quelli per cui questo effetto collaterale non sia segnalato nel foglietto illustrativo.

Le Gastriti

La gastrite è l’infiammazione della mucosa dello stomaco che può avere le stesse cause dell’esofagite ma anche parecchie altre cause:

  • Gastrite da Helicobacter Pylori
  • Gastrite da farmaci (specialmente della categoria dei FANS)
  • Gastrite Atrofica Autoimmune

L’Helicobacter Pylori

Si tratta di un batterio ampiamente presente in natura che si insinua nello stomaco replicandosi rapidamente. Entra nell’organismo attraverso cibi e con le mani non pulite. Ha la capacità di vivere bene nell’ambiente acido dello stomaco dove altri batteri muoiono.

Si può dimostrare la causa identificata in questo batterio tramite una gastroscopia con biopsia per analizzare il tessuto e ricercare nello specifico questo batterio. Oggi sono stati messi a punto anche altri test meno invasivi come l’analisi del respiro o nella ricerca di antigeni per questo batterio nelle feci.

In questo caso la terapia consiste nella somministrazione combinata di antiacidi e antibiotico. Se non trattata, trascurata, l’infezione da helicobacter Pylori può facilmente sfociare in un’ulcera gastrica e addirittura anche in un tumore dello stomaco.

La gastrite può essere provocata da farmaci, particolarmente i FANS. In questi casi, se possibile, questi farmaci devono essere sospesi ma non sempre questo è possibile, quindi occorre assumere dei farmaci gastroprotettori, che funzionano in diversi modi ma sarà preferito un farmaco inibitore della pompa protonica.

Ogni qualvolta per qualsiasi motivo si debba assumere un farmaco lesivo dello stomaco, andrebbe sempre prescritto e assunto un gastroprotettore per prevenire danni alla mucosa gastrica.

Gastrite atrofica autoimmune

Si tratta di una malattia che vede coinvolto il sistema immunitario che per vari motivi va ad aggredire le cellule della mucosa gastrica, in particolare quelle capaci di assorbire la vitamina B12 e il ferro.

Per questo motivo in questa patologia si presenta anche una forma anemica dovuta al mancato o ridotto assorbimento di queste due sostanza, essenziali contro l’anemia. La Gastrite atrofica autoimmune  può avere conseguenze anche serie:

  • Formazione di polipi
  • Aree di Metaplasia
  • Displasia
  • Neoplasia gastrica

Se soffri di bruciore allo stomaco, la prima cosa da fare in assoluto è cambiare lo stile di vita e l’alimentazione eliminando i cibi irritanti per stomaco e esofago.

La Cura dell’Allergia

Cura dell'Allergia

L’allergia è una reazione dell’organismo contro agenti che vengono riconosciuti dal sistema immunitario come aggressori ma tale reazione è caratterizzata da un elemento spropositato rispetto alla pericolosità degli stessi. Spesso l’allergia si verifica come problemi respiratori, scatenati da pollini di piante oppure da contatto con sostanze che provocano la reazione allergica.

L’approccio all’allergia

Nella valutazione di come affrontare l’allergia occorre tenere conto delle caratteristiche individuali della stessa e della rilevanza dei sintomi e dei problemi che provoca.

Soprattutto nella stagione primaverile ma anche estiva, nell’aria si trovano molti pollini rilasciati dalle infiorescenze che vengono inalati dalle persone. Questi causano, quindi, quelle che sono classificate come “Allergie inalatorie” che vanno a colpire soprattutto l’apparato respiratorio ma anche gli occhi.

Tipica è la rinite allergica che spesso si accompagna anche alla congiuntivite allergica, l’arrossamento degli occhi con forte sensazione di prurito e lacrimazione per via dell’infiammazione delle congiuntive provocate dagli allergeni presenti nell’aria e che vengono a contatto con tali mucose.

In altri casi l’allergia può provocare una reazione bronchiale con la contrazione delle pareti bronchiali, soprattutto quelle di minor calibro facendo insorgere l’asma bronchiale.

Questa può essere di diversi gradi, da lieve a severa, con rischio di ipossia generalizzata ma soprattutto cerebrale, fino ad arrivare a mettere a rischio la vita della persona.

E’ chiaro che l’approccio terapeutico deve essere diversificato in base ai problemi che l’allergia provoca.

Cosa considerare nella cura dell’allergia

Nella cura dell’allergia, quindi, occorre considerare più fattori come la gravità dei sintomi, la durata dell’allergia, lo stato di salute generale della persona, la risposta individuale ai farmaci, la sede interessata dall’evento allergico.

In tutti i casi di reazione allergica nell’organismo si libera l’Istamina, una proteina che attiva i processi infiammatori nelle cellule, a difesa dall’agente allergico. Di fatto, è l’azione dell’istamina a causare tutti i sintomi allergici, per cui il rimedio principe nell’allergia è costituito da farmaci in grado di contrastare il rilascio dell’istamina, farmaci detti antistaminici.

Nei casi più severi, quando l’allergia provoca asma severa e nei casi in cui la risposta agli antistaminici risulta insufficiente, il medico potrà optare per una terapia cortisonica.

La Cura locale

L’allergia provoca congestione nasale che ostacola la normale respirazione e provoca notevole gocciolamento nasale, irritando ulteriormente anche le narici e peggiorando il quadro infiammatorio.

A contrasto di ciò si possono utilizzare degli spray nasali che hanno la funzione di decongestionare le mucose riducendone l’infiammazione ma altri prodotti, sempre sotto forma di spray nasali, formano una sorta di pellicola sulle mucose, impedendo il contatto con gli allergeni, i pollini, determinando la riduzione dell’infiammazione e della conseguente congestione.

Particolare attenzione dovrà essere posta dal medico a particolari condizioni come la gravidanza e l’allattamento e la presenza di altre patologie quali il diabete, l’ipertensione, il glaucoma e molte altre e negli anziani.

Il Vaccino iposensibilizzante

Il cosiddetto “Vaccino” consiste nella somministrazione di piccole dosi dell’agente cui si è allergici al fine di indurre una reazione più modulata da parte del sistema immunitario verso l’allergene specifico.

Si decide per il vaccino quando la risposta alle altre terapie sia insufficiente e i sintomi particolarmente severi oppure quando l’utilizzo dei comuni farmaci non sia possibile per particolari situazioni del paziente e per effetti collaterali non gestibili.

Il vaccino viene somministrato per un lungo periodo, variabile tra i tre e i cinque anni e solitamente sortisce nel lungo periodo un effetto parecchio positivo con la riduzione netta della reazione allergica e quindi la scomparsa netta riduzione dei sintomi

Raramente la somministrazione del vaccino può provocare reazioni avverse che possono arrivare allo shock anafilattico. Per questo dopo ciascuna somministrazione occorre trattenersi nell’ambito in cui è somministrato per mezz’ora, trascorsa la quale la possibilità di reazione è praticamente nulla.