I Dolcificanti sono cancerogeni?

Dolcificanti

Molti dolcificanti diversi

I dolcificanti artificiali sono dei prodotti che hanno la funzione di dolcificare gli alimenti con un utilizzo alternativo allo zucchero, particolarmente utili in tutti i casi in cui l’assunzione di zuccheri sia sconsigliato o addirittura vietato, come in caso di diabete. Anche nelle diete dimagranti, laddove le calorie apportate dallo zucchero sono incompatibili con l’obiettivo della dieta, i dolcificanti consentono di ottenere lo stesso effetto dello zucchero ma praticamente senza apporto di calorie.

Diversi anni fa si è accesa una attenzione rispetto alla possibile nocività dei dolcificanti e un allarme è sorto rispetto alla saccarina, un dolcificante parecchio utilizzato all’epoca ritenuta un prodotto cancerogeno.

In effetti la saccarina è stata accertata come causa di insorgenza di tumore della vescica nei topi in seguito ad esperimenti di laboratorio. Questa scoperta ha portato, negli USA, all’obbligo di avviso di nocività per rischio di tumore sule confezioni di tale dolcificante, una cosa anche discutibile poiché se si ritiene che un certo prodotto sia cancerogeno si dovrebbe semplicemente vietare non limitandosi ad un semplice avviso.

Ulteriori studi hanno portato in seguito a capire che la cancerogenicità accertata sui topi non lo è, invece, per l’essere umano in quanto i meccanismi biochimici sono diversi rispetto ai topi e in conseguenza di questo l’obbligo di avviso sulle confezioni di saccarina è stato revocato.

In ogni caso sono proseguiti gli studi anche su altri dolcificanti nel frattempo prodotti e che oggi sono presenti sugli scaffali di negozi e supermercati; la saccarina è caduta in disuso ma non per la sua presunta e smentita cancerogenicità ma per motivi organolettici, per il potere dolcificante aumentato e migliorato con altri prodotti.

L’Aspartame

Un altro dolcificante tuttora utilizzato, l’aspartame, è stato accusato di essere causa di tumore al cervello riferendo un sensibile aumento di questo tipo di tumore dopo l’approvazione dell’aspartame come dolcificante, nel 1981 ma esperimenti su cavie non dimostrò mai questo sospetto.

Ulteriori indagini a seguito di un nuovo allarme dello stesso tipo nel 1996 dimostrarono come l’aumento di casi di tumore al cervello iniziò già nel 1973, ben 8 anni prima dell’approvazione e dell’immissione sul mercato dell’aspartame.

Ancora un’accusa di legame con linfomi e leucemie fu smentito da ricerche scientifiche anche con somministrazione di altissime dosi di aspartame in cavie da laboratorio. Ad oggi si può affermare la sicurezza di questo dolcificante.

 Il Ciclamato

Sembra proprio che il timore della cancerogenicità dei dolcificanti sia di grande proporzione in quanto anche il ciclamato fu accusato di essere responsabile di tumori alla vescica ma la FDA, l’Ente americano che vigila sulla pericolosità di farmaci ed alimenti in realtà non ha mai trovato evidenze di tale collegamento.

A scopo precauzionale venne sospesa la sua vendita in attesa di accertamenti nel 1969 ma dopo le ufficiali smentite sulla sua cancerogenicità e anche co-cancerogenicità, ossia la capacità di rendere cancerogeni altri cibi attraverso reazioni chimiche nell’organismo, vennero presentate istanze per il ripristino commerciale del prodotto che, tuttavia, non venne mai più autorizzato per il sospetto di altre nocività. In Italia è, invece, tuttora autorizzato.

Acesulfame, Sucralosio e Neotame

L’industria ha prodotto nel tempo altri dolcificanti, alcuni per un utilizzo generico, altri dedicati a particolari lavorazioni alimentari, quali l’Acesulfame, il Sucralosio e il Neotame.

Anche per questi dolcificanti la scienza ha approfondito le potenziali nocività legate al loro utilizzo con particolare attenzione alla possibilità che potessero essere responsabili in qualche modo e in qualche grado dello sviluppo di tumori ma dopo oltre 100 ricerche scientifiche nulla è stato trovato di negativo a carico di questi dolcificanti che, quindi, possono essere utilizzati con la massima certezza e serenità.

In genere i dolcificanti sono utili a ridurre l’apporto calorico, a controllare i livelli di glicemia nel sangue e ridurre i rischi di carie dentali.

Tumore al colon, quando l’alimentazione è la prima prevenzione

tumore colon

Sono decine e decine, annualmente, i casi di tumore al colon che vengono provocati da un’alimentazione che non viene controllata a dovere. Una dieta equilibrata e salutare, quindi, non è importante solo ed esclusivamente per un fatto di mera forma fisica, dal momento che diventa, quando non viene curata in maniera scrupolosa, un potenziale fattore di rischio per alcune pericolose patologie.

Al giorno d’oggi, poi, con il boom delle app per device mobili, non si hanno più scuse: curare la propria alimentazione è diventato più semplice rispetto a qualche tempo. Il grande uso dei dispositivi mobili ha rivoluzionato anche altri ambiti, come il gioco d’azzardo ad esempio. Gioca alla scopa nei casino online: ci sono così tante piattaforme online che offrono la possibilità di divertirsi anche direttamente dal proprio smartphone o tablet, ovviamente dopo il download dell’app dedicata.

Tumore al colon, quanto incide una corretta alimentazione

Che l’alimentazione svolga un ruolo primario in un gran numero di patologie non si può di certo considerare una novità. Un’indagine che è stata svolta da un gruppo di ricercatori della Tufts University, poi pubblicata sulla rivista scientifica “JNCI Cancer Spectrum”, ha messo in evidenza come siano davvero numerosi i tumori che si potrebbero evitare semplicemente dando uno sguardo più attento ai cibi che si consumano a tavola.

Un’alimentazione bilanciata, solamente sul suolo americano, potrebbe evitare la bellezza di oltre 52 mila casi di cancro al colon, che sono proprio insorti per via di una dieta sbagliata. Al medesimo risultato è giunta anche la Società Italiana di Gastroenterologia ed endoscopia (detta Sige), il tumore che colpisce il colon retto è il terzo maggiormente diffuso sul territorio non solo italiano, ma anche europeo.

Questa tipologia di cancro ha un rapporto estremamente profondo con l’alimentazione: infatti, nel 38,3% dei casi deriva proprio da una dieta sbagliata. Proviamo a pensare ai casi di tumore complessivi: ebbene, il legame con l’alimentazione è effettivo solamente nel 5% dei casi. Un’alimentazione errata incide spesso e volentieri nelle persone che hanno superato i 50 anni.

Gli studi più recenti

Recenti studi, però, dovrebbero far suonare il campanello d’allarme anche nelle fasce più giovani della popolazione. Ci sono cibi che più degli altri, però, possono favorire l’insorgere del cancro al colon retto. In modo particolare, stando allo studio che è stato portato avanti dai ricercatori della Tufts University, le lacune principali sarebbero quelle di cereali integrali e di latticini, oltre che un consumo eccessivo di carni processate.

Per il momento, invece, non ci sono degli indizi certi e concordanti per quanto riguarda tutti quei cibi che favoriscono l’aumento o la riduzione del rischio di sviluppare un tumore al colon. Diversi studi, però, si sono allineati sostenendo che selenio, vitamina E, fibre, omega-3 e polifenoli siano sostanze in grado di svolgere un effetto positivo da questo punto di vista.

Colazione, ecco gli errori da evitare nel primo pasto della giornata

colazione

Fare o non fare colazione? Il 17% degli italiani addirittura la salta senza troppi pensieri, mentre il 46% ci mette meno di una decina di minuti per farla. Per poi finire di prepararsi e fiondarsi sul luogo di lavoro. In realtà, invece, sono tanti gli aspetti positivi di fare colazione.

Per seguire un’alimentazione equilibrata anche a colazione sono tante le persone che sfruttano delle app che possano organizzare i pasti al meglio. Ebbene, l’uso delle app e dei dispositivi mobili sta modificando radicalmente le abitudini di un po’ tutti noi da qualche anno a questa parte. Anche nel gioco d’azzardo tutto si sta evolvendo in tal senso: tutti i siti di poker online messi in comparazione offrono la possibilità di puntare e piazzare scommesse anche tramite il proprio device mobile in modo semplice e rapido.

Fare colazione stimola l’aumento del senso di sazietà

Ad esempio, consumare regolarmente la prima colazione favorisce la diminuzione di quella sensazione di fame che comincia già a insorgere a metà mattina e che poi porta a mangiare molto di più durante gli altri pasti. Invece, dedicando il giusto tempo alla colazione, ecco che si può rendere ancora più regolare il consumo degli altri pasti.

Inoltre, chi fa colazione ogni giorno riesce anche a gestire molto meglio il problema legato al potenziale aumento di peso. Secondo una ricerca che è stata portata a termine da parte della Harward Medical School, tutti quelli che al mattino fanno colazione poi abbassano di circa il 50% il rischio di prendere peso e di fare i conti con un problema molto grave come l’obesità.

Uno dei tanti errori, però, che si fanno nel considerare superficialmente la colazione, è certamente quello relativo alla sua durata. Quanto tempo ci dedicate? Quello ideale è compreso tra 10 e 30 minuti. Insomma, la colazione deve trasformarsi in un pasto esattamente come tutti gli altri e non come un appuntamento da vivere in fretta e furia.

Alcuni errori che si commettono troppo spesso

Piuttosto, è il caso di cominciare a ritenere la colazione al pari degli altri pasti importanti della giornata, come pranzo e cena quindi. Una colazione corretta, infatti, dovrebbe essere in grado di garantire circa un quinto delle calorie che si dovrebbero assumere giornalmente. In una colazione ideale non dovrebbero mai mancare latte o yogurt, qualche fetta biscottata o fettina di pane, frutta fresca o spremuta, marmellata o miele e una tazza di tè o di caffè.

Occhio anche a seguire quanti sostengono che bere acqua e limone al mattino sia un toccasana, perché bisogna evitare di farsi condizionare dai consigli, o presunti tali, che vengono diffusi sul web. Un altro errore che si commette molto di frequente è quello di eliminare del tutto il latte vaccino. Più del 42% degli italiani è convinto che rimuovere completamente il latte dalla prima colazione possa portare un grande beneficio. Invece, è il contrario, visto che dà una mano alla reidratazione dopo le ore di riposo notturno e apporta Sali minerali, zuccheri, acqua, proteine e vitamine.